Organizzare un ingresso di casa

L'importanza dell'ingresso in casa
L'importanza dell'ingresso in casa

L’ingresso deve disporre di un accesso sicuro e protetto, ma è uno spazio da curare esteticamente e dal punto di vista della funzionalità, è qui che i nostri ospiti possono farsi una prima idea della casa e rimanere stupiti

Attraversando una soglia di ingresso possiamo restare stupiti, delusi, affascinati, catturati, respinti o coinvolti. Insomma il primo sguardo sarà il termine di paragone di tutta la nostra interpretazione dell’ambiente che ci circonda e molto difficilmente riusciremo a modificare sostanzialmente quella prima impressione: quello che osserviamo appena varcata la soglia riveste sempre un ruolo significativo e quindi va curato con grande attenzione.

Molto dipende dalla quantità di spazio che abbiamo a disposizione per organizzare un ingresso in casa: in case di dimensioni ridotte la tendenza generale è quella di recuperare lo spazio una volta occupato  dall’ingresso dedicandolo ad altri ambienti, in modo da renderlo più utilizzabile. Ma anche in questi casi, ciò che incontrano i nostri occhi entrando, offrirà comunque una prima impressione da tenere presente nella progettazione. Viceversa, qualora le dimensioni dell’appartamento siano più generose, un locale filtro che ci introduce in modo graduale allo spazio interno si rivela generalmente utile se non indispensabile. Ma proviamo ad analizzare separatamente i due casi.

Fino a qualche decina di anni fa, l’ingresso era un locale sempre presente, anche in abitazioni di modeste dimensioni. Si usava sacrificare parte della zona giorno per avere questo ambiente che, in qualche modo, consentisse di separare la zona privata della casa dalla scala condominiale di accesso. La tendenza contemporanea è, però, completamente cambiata.

Con l’intento di poter disporre di maggior spazio possibile per la vivibilità quotidiana, si è progressivamente perduta questa abitudine per riutilizzare in modo più funzionale la metratura. Succede così, sempre più spesso, che la porta di ingresso si apra direttamente sul soggiorno, rivelando immediatamente a chi entra il cuore della casa. Ma se ci limitiamo ad avere semplicemente una porta di ingresso (un portoncino blindato generalmente) che apre in modo brutale su questo importante locale, senza porci il problema di cosa si vede in quel momento, rischiamo di dare una prima impressione non adeguata al resto della casa.

Occorre, in fase progettuale, ipotizzare il nostro punto di vista e creare una sorta di fondale scenografico che rappresenti il primo sguardo che si ha dello spazio interno. Spesso, nelle case costruite nel secondo dopoguerra, troviamo situazioni molto vincolanti come, per esempio, l’ingresso in un corridoio. In questo caso possiamo dire di essere quasi fortunati, in quanto quel corridoio può diventare un percorso panoramico.

La percorrenza lungo questo spazio monodimensionale può essere accompagnata da una lunga libreria con un’illuminazione attenta o da una sequenza di elementi ritmici (bastano anche quadri o belle stampe) in grado di segnare il percorso e di condurci, progressivamente, alla zona più intima della casa. Il contrasto tra questo ambiente monodimensionale e illuminato artificialmente con un soggiorno luminoso, rettangolare e arioso, darà sicuramente un effetto molto scenografico.
Più complesso è invece il caso in cui la porta di ingresso sia direttamente sull’ambiente principale della casa. Qui le soluzioni possono essere molteplici e da valutare volta per volta, comunque sempre tendenti a una sorta di rallentamento dello sguardo. Una soluzione può essere data dalla differenza di quota tra interno ed esterno, da superare con pochi gradini che in qualche modo costringono a soffermarsi, proponendo, per un breve istante, una visione della sala dall’alto. Un punto di vista del tutto inconsueto in un ambiente generalmente complanare come quello di un’abitazione all’interno di un edificio multipiano.

In case più grandi un locale separato di ingresso è di grande importanza perché svolge alcune funzioni fondamentali. Dal punto di vista psicologico infatti, consente di separare il dentro dal fuori, offrendo il tempo necessario ad ambientarsi al nuovo spazio. Questo luogo allontana le cose presenti nella casa: gli oggetti, gli arredi, imponendo una transizione temporale che ci aiuta a conservare maggiormente il senso di intimità che deve trasmettere un’abitazione.

Ma l’importanza di organizzare un ingresso di casa e non è solo psicologica: qui possiamo trovare spazio per contenitori funzionali che altrimenti verrebbero distribuiti (generalmente in modo disordinato e poco pratico) all’interno della sala: un piccolo guardaroba per i soprabiti, vari contenitori di oggetti e l’indispensabile nicchia per il quadro elettrico e la centralina dell’impianto antifurto.

Nelle case del Nord Europa, in Scandinavia in particolare, la tradizione prevede che in questo spazio si apra anche una porta con un piccolo servizio igienico e un ripostiglio per gli indumenti bagnati dalle frequenti piogge. Nel nostro Paese il tempo è certamente più mite, tuttavia, se lo spazio a disposizione è sufficiente, anche questa funzionalità attribuisce un valore aggiunto all’ingresso, un locale oggi ingiustamente sottovalutato.

DIRETTAMENTE NEL SOGGIORNO

La porta diviene parte integrante del gioco cromatico dell´ambiente. La colorazione intensa, molto contrastante con il resto delle superfici, la evidenzia e la rende protagonista.

ingresso

L’ingresso è diretto sulla zona giorno: accedendo alla casa ci si trova immediatamente in un grande ambiente in cui si vive, si pranza, ci si rilassa di fronte al camino. Ma la percezione dello spazio non è immediata: grazie al posizionamento decentrato della porta, la scoperta della totalità dello spazio è prolungata nel tempo.

CON LE QUINTE

QUINTE SEPARAZIONE INGRESSO

1: un locale d´ingresso, molto aperto sul soggiorno, che prepara all’atmosfera che troveremo nella casa. Il primo sguardo che si ha sull’interno (la foto è presa dalla porta di ingresso)
rappresenta la prima impressione che abbiamo dello spazio.
2: anche in questo caso l’ingresso alla casa è direttamente nella zona giorno, ma lo sfondo per il primo sguardo è stato accuratamente costruito. L’armadio di antiquariato con affiancato il vaso in coccio e l’inserto in legno antico del parquet, creano un vero e proprio fondale sul quale si forma la nostra prima impressione dello spazio interno.

Entrare in un ambiente “filtro” consente di mediare il passaggio tra esterno e interno. Si ha il tempo di ambientarsi all’interno di uno spazio che distanzia e si interpone tra gli oggetti  domestici e il “fuori”. Questa è la funzione dell’ingresso.

TRADIZIONALE

L’ingresso attraverso un corridoio, in cui la libreria in muratura finita a smalto lucido ci  accompagna verso il cuore della casa, gioca sul contrasto tra l’ambiente di accesso, più chiuso e meno illuminato, e il soggiorno ampio e aperto sul paesaggio.

  1. entrando in questa casa, l’ampio locale di ingresso, che media tra il dentro e il fuori, contiene anche la scala di accesso alla zona del soppalco. Un modo per dare all’ambiente una specifica funzionalità oltre a un ruolo psicologico di filtro.
  2. un ingresso molto tradizionale in un fabbricato anni trenta: la bellezza dello spazio di accesso è data dallo stretto rapporto tra le decorazioni a stucco geometriche del soffitto e lo stesso disegno nella pavimentazione di graniglia di marmo accuratamente restaurata.

 http://www.youtube.com/watch?v=FCbWPWdSRKw

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